Fare attività fisica con il diabete è importante

La macchina umana è fatta per stare in movimento e mantenere la posizione eretta; l’apparato locomotore dell’organismo umano rappresenta circa il 70% della massa corporea.

La macchina umana è fatta per stare in movimento e  mantenere la posizione eretta; l’apparato locomotore dell’organismo umano rappresenta circa il 70% della massa corporea; non muoversi significa far arrugginire il sistema e quindi, deperire.

I muscoli diventano deboli e flaccidi, le ossa si fanno fragili, le articolazioni perdono mobilità con conseguenze su tutto il fisico.

Gli studi epidemiologici hanno dimostrato ed evidenziato che l’attività fisica aerobica è di fondamentale importanza per migliorare lo stile di vita psico-fisico, ridurre l’incidenza e migliorare il controllo metabolico nel paziente con diabete mellito tipo 2.

Ovviamente, prima di avviare un “programma” di attività fisica strutturata di un paziente con il diabete è opportuno valutare prima  le condizioni generali, del controllo metabolico, delle complicanze del diabete (retinopatia, vascolopatia, neuropatia…) e delle patologie cardiovascolari correlate.

La presenza di arteriopatia degli arti inferiori non è sinonimo di controindicazione assoluta all’attività fisica, anzi quest’ultima permette la formazione di circoli collaterali che migliorano la perfusione del piede, inoltre mantenersi in movimento permette il mantenimento della mobilità articolare, ostacolando cosi l’effetto della neuropatia sensitivo motoria.

Pertanto, di estrema importanza è la valutazione locale del piede e scelta dell’attività fisica più adatta. Esame obiettivo del piede in cui si va a ricercare le eventuali deformità (griffe delle dita, alluce valgo, dita a martello etc..), in modo da consigliare la calzatura più adatta ad accogliere il piede evitando sfregamenti eventi potenzialmente ad elevato rischio di ulcerazione. 

La calzatura protettiva grazie alla suola biomeccanica permette una transizione morbida e naturale tra le fasi del passo, riducendo i picchi di pressione sull’avampiede e facendo lavorare le articolazioni in economia articolare. 

Le attività da preferire devono essere a basso impatto traumatico sul piede e presentare delle caratteristiche di durata prolungata per permettere uno stimolo efficace sul miglioramento circolatorio (cammino, cammino veloce, nordic walking e bicicletta).