Crediamo che l’attività fisica sia la miglior medicina, per questo sosteniamo realtà, iniziative e manifestazioni sportive.
“Storie in movimento” è il progetto nato per dar voce a tutti coloro che, come noi, credono che il movimento sia una delle cure più importanti per il corpo e per la mente.
ci si deve domandare: io dove voglio arrivare?
La risposta deve essere: posso arrivare ovunque!”
l’attenzione all’alimentazione e il movimento, siamo una famiglia di camminatori!”
“Impegnativo, ma anche stimolante, perché lo devi saper gestire in modo da fare tutto quello che facevi prima, e forse anche di più!”
Per un attimo non pensi più ai livelli di insulina e ai sensori per il controllo della glicemia…”
e mi vergognavo perché mi sentivo un po’ diversa…”
è un nostro dovere mantenerci in forma, perché poi si sta meglio.”
Mi sono licenziato e ho mollato tutto per inseguire le mie passioni. Partenza fissata per il 4 maggio con un primo obiettivo ambizioso, raggiungere gli antipodi dell’Italia: l’Australia. Direzione est, verso il sorgere del sole: dopo un primo passaggio in Polonia e l’arrivo a Mosca partenza in Transiberiana con destinazione Pechino. Da Pechino rotta verso sud-ovest fino al Tibet e Nepal e poi giù in India. Cercherò di attraversare l’oceano indiano per giungere sulle coste thailandesi. Mi dirigerò a nord per visitare tutto il sud est asiatico e scendere nuovamente a sud verso l’Indonesia. Infine nella speranza di trovare un passaggio barca sbarcherò in Australia alla volta di Sydney. Circa 48.000 km e 16 nazioni in 9 mesi.”
L’avventura di Claudio è diventata un videoblog triptherapy.net, viaggio come terapia di anima e corpo. Abbiamo deciso di essergli vicini e per farlo gli abbiamo inviato a São Paolo un paio di scarpe che lo accompagnino nel suo viaggio, le Activity Grey!
E poi? Per seguire Claudio visita triptherapy.net
come si dice quando tocchi il fondo puoi solo risalire, e così ho cominciato a stare molto più attento a me stesso.”
credo sia una fortuna non avere un termine di paragone con come ero prima, io sono così, per me la normalità è questa.”
ma poi ho capito che seguendo delle regole e riprendendo a fare attività fisica potevo condurre una vita assolutamente normale.”
insomma non andavo in giro a dire “ragazzi sono diabetico!”