Dito a martello, cos’è, come trattarlo.
Il dito a martello è una deformità comune a livello delle dita del piede specialmente del II-III dito. Essa è caratterizzata da una flessione dell’articolazione intermedia (le dita hanno 3 falangi: prossimale, intermedia e distale) e conseguente flessione della falange distale.
Il dito a martello è una deformità comune a livello delle dita del piede specialmente del II-III dito.
Essa è caratterizzata da una flessione dell’articolazione intermedia (le dita hanno 3 falangi: prossimale, intermedia e distale) e conseguente flessione della falange distale.
Le cause di tale deformità può essere dovuto da una predisposizione genetica, ad alterazioni biomeccaniche , retrazioni tendinee o a traumi; oppure può essere associato alla presenza di malattie quali l’artrite reumatoide oppure il diabete mellito.
Il dito più colpito è il 2 dito, la causa può essere data dall’ipermetria del II raggio (piede greco) oppure dal valgismo del I dito.
All’esame obiettivo si ha la presenza di callosità all’apice o sul dorso del dito colpito, e clinicamente un dolore sul metatarso corrispondente al dito colpito dalla deformità; la causa di tutto ciò è il risultato delle pressione plantari (terreno) e dorsali (calzatura inadeguata) che si sviluppano sul piede.
La diagnosi medica prevalentemente clinica deve concludersi con una prescrizione del presidio terapeutico più indicato.
Già la prescrizione di una calzatura adeguata permette la riduzione quasi completa della sintomatologia dolorosa; il tomaio automodellante va ad azzerare la pressione dorsale sul dito e di conseguenza la pressione plantare, inoltre la suola biomeccanica della calzatura anticipa il punto di rotolamento sotto il metatarso riducendo ulteriormente la pressione.
Laddove è presente callosità sia apicale che plantare è possibile costruire un plantare sul calco del piede del paziente scaricando selettivamente le zone di iperpressione.