L’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria, cronica, progressiva e a patogenesi autoimmunitaria che risulta principalmente a carico delle articolazioni sinoviali (diartosi).
Cos’è l’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria, cronica, progressiva e a patogenesi autoimmunitaria che risulta principalmente a carico delle articolazioni sinoviali (diartosi).
Purtroppo la sua genesi è a tutt’oggi sconosciuta, ma l’esordio si osserva prevalentemente al termine della adolescenza o tra 4º e 5º decennio di vita, mentre un secondo picco si osserva tra i 60 e 70 anni.
L’artrite reumatoide interessa circa l’1-2% della popolazione e nella maggior parte dei casi ad essere più colpite sono le donne. Il numero dei casi aumenta con l’età: è interessato il 5% delle donne oltre i 55 anni.
Esiste anche una variante precoce dell’artrite reumatoide, e si identifica come artrite reumatoide dell’infanzia.
Cosa comporta?
Principalmente si creano deformità a carico delle articolazione coinvolte alle quali si associa il dolore e la tumefazione, fino ad arrivare alla perdita della funzionalità articolare completa.
Le deformità più comuni si sviluppano a livello delle dita delle mani (dita a colpo di vento), ginocchia (ginocchio valgo e varo) e piede (avampiede triangolare, dita a martello,ecc…).
Oltre alle articolazioni, l’artrite reumatoide colpisce i vasi sanguigni (vasculite), ed è alla base del possibile coinvolgimento della cute con formazione di noduli reumatoidi e di altri organi e apparati.
Risultano talvolta coinvolti anche l’interstizio polmonare, gli occhi, i nervi periferici, le sierose (pleura e pericardio) e il cuore.
Come viene diagnosticata?
La diagnosi, oltre alla valutazione clinica, risiede nella ricerca del fattore reumatoide con gli esami ematici. Nelle fasi iniziali gli esami potrebbero essere numerosi e comprendono generalmente la ricerca degli autoanticorpi e di eventuali stati infettivi (virus dell’epatite) per non indurre un errore diagnostico.